Sadomaso per principianti

“Quando qualcuno ti morsica, ti ricorda che anche tu hai i denti”

(proverbio Peul, popolazione dell’Africa occidentale)

Sadomaso, feticismi, giochi di ruolo e altre sperimentazioni di sessualità estrema: vizietti? incurabili parafilie? Mode?…o possibilità di indagare noi stessx, le nostre emozioni e il rapporto che abbiamo con il potere e l’erotismo?

In questo piccolo esperimento laboratoriale si alterneranno momenti di dibattito a semplici giochi, in un’indagine collettiva e ludica sugli aspetti erotici, politici, energetici e comici della sessualità libera ed orgogliosamente perversa.

Attenzione: il piacere è rivoluzionario e la perversione contagiosa!

Requisiti per la partecipazione: fantasie strane e voglia di giocare.

Edizioni svolte fino ad ora

2013 (?) Weird Festival @Forteprenestino – Roma

2014 Ladyfest Milano @ZAM – Milano

2014 La mutinerie – Paris

2014 (?) Campeggia Transfemminista Queer – Salento

2016 Sex Magick @Esc Atelier – Roma

2016 Queer Week Paris – Paris

2017 Degender Fest @Xm24 – Bologna

2018 La Torre Storta a queer Festival @Teatro Rossi Aperto – Pisa

2018 Liz Taylor Party @Ateliersi – Bologna

2019 Bu Festival @Lsoa Buridda – Genova

S&M for beginners – workshop (length 3 hours)

“When someone bites you, remember that you have teeth too!” (proverb of the Fulani, an ethnic group of Western Africa)

S&M, fetishes, role-playing games and other experiments of extreme sexuality:  vices? Incurable paraphilias? Trends? …Or rather the possibility of investigating ourselves, our emotions and the relationship we have with power and eroticism?

In this small workshop, there will be both moments of debate and simple games, and we will collectively and playfully investigate the erotic, political, energetic and comic aspects of a free and proudly perverse sexuality.

Warning: pleasure is revolutionary and perversion is contagious!

Participation requirements: weird fantasies and desire to play.


Incontro rituale per la dissoluzione del genere

“Il lavoro dell’attivismo spirituale e il patto delle alleanze olistiche fanno sì che il conflitto si dissolva grazie al dialogo riflessivo. Permettono una consapevolezza espansiva che scova il meglio invece del peggio nell’altra persona, rendendoti capace di pensare a la otra in modo compassionevole”.

Gloria E. Anzaldúa, Luce nell’oscurità. Luz en lo oscuro.

*Questo piccolo esperimento laboratoriale è rivolto a chi è fermamente intenzionatx a mettere in discussione il confine del genere fino a distruggerlo: per liberare ogni essere terrestre, ma soprattutto le femmine, le donne, le persone transgender, intersex, non binarie e femminilizzate che sono oppresse fino alla morte, all’annientamento e allo sfruttamento da questa costrizione sociale e spirituale.  

Nel brano sopracitato, come in tanti altri passaggi di “Luce nell’oscurità. Luz en lo oscuro” le parole di Gloria E. Anzaldúa, mi hanno portato guarigione ed hanno fatto emergere in me intuizioni vitali per condurre una lotta più benefica, trasformativa ed inclusiva. Connettersi attraverso le ferite ma anche attraverso le gioie. Assumersi il compito dell’auto-definizione. Guardare a ciò che ci lega invece che a ciò che ci divide. Disapprendere, espandere la percezione, trasmutare forma… farlo continuamente e farlo insieme!

Ho immaginato un percorso corporeo di brevi attività con cui fermare il mondo e dare spazio alla cura, alla trasformazione rituale, al pensiero magico e alla visione di ciò che già siamo e di ciò che saremo: caos e meraviglia…

“Cospirare significa respirare insieme”, si scriveva per Dax[1]: libero e ribelle… E’ esattamente quello che faremo.

Durata 2h e 30′

Presentato a

2023 Roma @ Festival della Vagina Felice – Acrobax


[1] “Dax” Davide: ucciso a Milano il 16 marzo 2003 perché antifascista militante

Il potere delle Immagini – pornografia, consenso, autorappresentazione

Nei nostri antichi ricordi, l’occhio voleva la sua parte. Col tempo ha finito per divorare l’intera torta. L’Immagine detiene la sovranità assoluta tra le forme di rappresentazione e gli strumenti di comunicazione. Si vive incollatx agli schermi. Telecamere disseminate per le metropoli fanno più arresti di poliziotti in carne ed ossa. Si dice “ti voglio bene” a un amicx apponendo una piccola palla gialla che sorride e abbraccia un cuore, sotto una fotografia postata sui social. Il simbolo è ormai necessario sigillo di legittimità per qualsiasi attività o affermazione. La Visione ha sbaragliato nei territori un tempo governati dall’Oscuro. Ma se un giorno l’Italia piange all’unisono unx bimbx naufragatx sulla spiaggia e il giorno dopo i confini non arretrano di un passo, qual è il reale potere trasformativo delle immagini?

Il laboratorio che propongo è un viaggio corporeo e collettivo attraverso l’iconografia, in uno dei campi in cui esprime maggiore potenza suggestiva e creativa: la PORNOGRAFIA.

Una parte fondamentale del lavoro sarà orientata a condividere strumenti tecnici e pratiche relazionali che favoriscano le capacità di ognunx di esercitare e rispettare il CONSENSO.

Ci saranno momenti dedicati alla creazione, in cui ogni partecipante potrà esprimere qualcosa di sé.

Nel corso della giornata si alterneranno esercizi di movimento, giochi di relazione, cerchi di parola e proiezioni di video a tema erotico e sessuale. Non ci piegheremo la poetica dei grandi cazzi. Tenteremo invece una rivoluzione dell’immaginario, attraverso narrazioni partorite nei margini più perversi, fantasiosi e selvaggi.

Il contatto fisico sarà possibile ma non necessario.

La tensione politica e spirituale del laboratorio è transfemminista, antispecista e per l’abbattimento di ogni confine. L’obiettivo del progetto è quello di non arrivare da nessuna parte, ma di arrivarci insieme.

Programma della giornata:

Riscaldamento individuale muscolare, energetico ed erotico.

Riflessione ludica e collettiva sul consenso.

Proiezioni porno e post porno.

Esercizi guidati di liberazione dell’energia creativa.

Elaborazioni personali e di gruppo sui temi della giornata.

Cerchio di condivisione finale.

Chill out.

Immagine: sgrunt_papercollages

Consenso – Laboratorio ludico politico

Foto Di Daniele Cama
Nella foto: Ambrita Sunshine

Consenso: un termine abusato e sul quale esistono molte bugie e false convinzioni. Il CONSENSO è una tensione, un desiderio, un modo di vedere e vivere le relazioni, uno «stato» dei rapporti e delle interazioni che necessita di essere messo a verifica e migliorato continuamente: nell’incontro di una notte come in una storia d’amore lunga anni; nelle relazioni politiche come in quelle affettive. E’ come dover sintonizzare continuamente una radio sgangherata su una meravigliosa ma inafferrabile frequenza….

Nell’incontro profondo con altre umanità c’è un rischio irriducibile… E l’unica politica di «consapevolezza» o possibilità di «riduzione del rischio» è accettare che questo rischio esista. Non è possibile prevedere tutto. Non è possibile né auspicabile controllare le azioni, né tantomeno le emozioni, proprie o altrui… Non esistono spazi o situazioni che possono essere considerati «safe» a priori, ma solo gruppi umani mossi dalla volontà di esercitare e rispettare il CONSENSO.

E’ un percorso di crescita individuale e collettiva. Si tratta di diffusione di energia dell’orizzontalità e condivisione di pratiche non violente e non di delimitazione di spazi o costruzione di confini.

Investire tempo ed energia per migliorare se stessx e per costruire le condizioni in cui ognunx sia il più possibile facilitatx ad esercitare e rispettare il CONSENSO, è un atto di RESPONSABILITA’ e AMORE. Il laboratorio che propongo va’ in questa direzione.

Attraverso esercizi, giochi e momenti di riflessione collettiva alleneremo l’ascolto, celebreremo l’autodeterminazione e metteremo sotto il riflettore il potere e la cura.

La tensione politica e spirituale del laboratorio è transfemminista, antispecista e per l’abbattimento di ogni confine. Il contatto fisico sarà possibile ma non necessario.

DURATA: 2h/2h,30 minuti

@Laboratoria Berta Caceres Roma 2022

@ The Globe – Ragusa 2022

@ S’ALA Spazio per artist+ – Sassari 2022

@ Forteprenestino Roma 2023

@ Tattoo Benefit Transfemminista Imola 2023

Lacrime di Arlecchino – Performare la maschilità da una prospettiva queer

“Che succede quando il ragazzo ribelle non ha la faccia arrabbiata del teppista carico di testosterone ma la smorfia sprezzante del maschiaccio?” (Jack Halberstam – Maschilità senza uomini)

Questo laboratorio è frutto di una ricerca sul maschile dalla prospettiva di chi è statx esclusx alla nascita da questa dimensione. Il transfemminismo è stata la lente attraverso cui ho messo a fuoco ciò che mi è stato tolto e ciò che mi è stato appiccicato addosso di default, prima che potessi dire la mia su chi fossi e che cosa volessi.  

Come possiamo liberare i nostri corpi, i nostri pensieri e i nostri comportamenti dalle costrizioni e dai ruoli sociali che ci sono stati imposti?

Come possiamo defenestrare ogni stereotipo e consegnarci alla meraviglia multiforme delle manifestazioni della vita?

Come possiamo risalire controcorrente il fiume del genere e raggiungere la nostra meta euforicx e non sfinitx?

Possiamo farlo solo insieme.

Attraverso esercizi e giochi esploreremo collettivamente le possibilità di espressione delle maschilità senza uomini (o con uomini trans…trans do it better!).

Proveremo a sviluppare una riflessione politica a partire dall’intimità e a supportare con la forza del gruppo ogni percorso individuale. Ci travestiremo…non per assomigliare all’uomo che non deve chiedere mai, ma perché la maschera è uno strumento magico che celando rivela, e indossarne una può trasformarci profondamente. Sono previsti momenti di confronto e di creazione in cui ogni partecipante potrà esprimere qualcosa di sé.

Il contatto fisico sarà possibile ma non necessario. Il percorso è immaginato per persone assegnate femminili alla nascita, ma non c’è nessun criterio di esclusione a priori per la partecipazione. Se il genere è un’invenzione, l’unico parametro di validità è la fantasia. 

Durata 8 h.

@Lucha y Siseta – Roma 2022

@ Pisa 2022

@ Arci Dallò – Non Una Di Meno Lago di Garda 2022

@ Libreria Antigone Roma 2022

Smontare le gabbie – una giornata antispecista queer

17 novembre 2019 @ Forteprenestino

Queer et Ora presenta:
SMONTARE LE GABBIE – una giornata antispecista queer
Illustrazione Frad

“La nostra posizione sull’asse del privilegio è quantomai ambigua. Le nostre <<identità>>, quand’anche non evidenti ai nostri stessi occhi, sono ben intellegibili da chi, intorno a noi, si trovi ad occupare una differente posizione, in particolare di oppressione: la bianchezza, la classe, il genere, l’orientamento sessuale, la normoabilità fisica e psichica e così via, ci posizioniamo lungo linee fortemente divergenti, sia nell’ambito della società in generale sia nell’ambito delle lotte sociali” (da Smontare la gabbia – Feminoska)
Incontriamoci dunque! confrontiamoci, tocchiamoci!

Programma della giornata
h.12,30 Presentazione “Smontare la gabbia. anticapitalismo e movimento di liberazione animale” a cura di Niccolò Bertuzzi e Marco Reggio (il quale sarà presente!)

h. 15,00 – 18,00 Workshop Tantra Non Binario – conduce nita
sottoscrizione libera- descrizione a seguire – non è necessaria iscrizione

h. 19,00 Proiezione “No Pet. Liberi e Randagi” di Davide Majocchi
a seguire piccolo dibatto.
Docu-film che, con stile ironico ed evocativo e attraverso immagini di vita di cani, cagne, donne, uomini e altri animali, propone una riflessione sul tema del randagismo ma anche su quello più generale della libertà.
https://www.facebook.com/pg/nopetmovie/posts/

LE EVENTUALI DONAZIONI DURANTE LA GIORNATA SARANNO DEVOLUTE A Agripunk Onlus
https://www.facebook.com/agripunk.it/

Tantra non binario è la proposta di un pomeriggio di intimità. Un luogo per ragionare insieme sul piacere, fuori da ogni morale e tradizione. L’occasione per celebrare e coccolare i nostri corpi meravigliosamente imperfetti…alla faccia di ogni stereotipo o norma!
Non binario si riferisce alla pratica queer di disertare dal genere attribuito alla nascita, così come dall’ideologia del genere nel suo nefasto e urticante complesso.
Attraverso esercizi tantrici e teatrali, corporei e di relazione, indagheremo i temi del consenso, del potere e della libertà. Proveremo a costruire uno spazio di autodeterminazione, ascolto, solidarietà e morbidezza. Stimoleremo l’energia sessuale come fonte di potenziamento e trasformazione, con l’umiltà dei piccoli passi e la passione delle grandi rivoluzioni.
TI ASPETTO!
entrata libera, uscita a cappello
non è necessaria iscrizione
per info: nitakeat@yahoo.it

Nuove Anatomie – 31 ottobre 2019

Lettura scenica del testo di Timberlake Wertenbaker

@Gender Bender Festival – Bologna http://www.genderbender.it/

Mi sono avvicinatx a questa esperienza perchè avevo il desiderio di lavorare con Marta Gilmore e Sarah Perruccio, di conoscerle meglio come artiste e persone… e poi ho scoperto che il testo di Timberlake Wertenbaker mi smuoveva qualcosa. Si connetteva magicamente a tanti nodi importanti della mia vita: il genere, il viaggio… Un’umanità perennemente sul confine. Con Marianne Leoni, Susanna Proietti, Francesca Romana Di Santo, Simona Vitale abbiamo provato a incarnare le contraddizioni che incontravamo nel ripercorrere l’affascinante storia di Si Mahmoud, che il mondo voleva condannare ad essere per sempre Isabelle Eberhardt.
Vi aspettiamo!!! Ingresso libero!
grazie a #IsolaTeatro

Isabelle Eberhardt è la protagonista della lecture di Nuove Anatomie, un lavoro scritto per il Women Theatre Group da Timberlake Wertenbaker alla fine del Novecento che, in occasione di Gender Bender, sarà interpretata attraverso una lettura scenica della compagnia Isola Teatro dalle attrici Marianne Leoni, Susanna Proietti, Francesca Romana Di Santo, Simona Vitale e nita. La lecture sarà condotta dalla curatrice Sarah Perruccio e dalla regista Marta Gilmore per esplorare il pensiero della premiatissima drammaturga anglo-americana, che già nel 1980 aveva deciso di utilizzare il personaggio di Isabelle Eberhardt/Si Mahmoud per parlare di fluidità di genere.

*In collaborazione con la Società Italiana delle Letterate

Timberlake Wertenbaker (New York, 1951) vive a Londra da anni, ma è cresciuta in un piccolo villaggio di pescatori nei Paesi Baschi. Autrice di culto in tutto il mondo anglofono è stata definita dal Financial Times “la decana del teatro politico degli anni ‘80 e ‘90”. Ha lavorato su temi quali l’effetto del silenzio imposto su persone e popoli, il superamento di convenzioni e limiti, e la ricerca e la performance di un’identità di genere e non solo.

Sarah Maria Perruccio (1982) è nata nel Regno Unito, ma cresciuta in Italia. Dopo la Laurea in DAMS all’Università di Roma Tre consegue un MA in Applied Theatre alla University of Manchester. Si occupa di teatro recitando, scrivendo e curando la regia dei propri testi. In Gran Bretagna, all’ Octagon Theatre, collabora alla direzione di laboratori teatrali con gruppi di adolescenti di diverse provenienze e con esperienze di difficoltà. Ha contribuito alla traduzione della collezione di drammi Teatro di Timberlake Wertenbaker di M.V.Tessitore e P. Bono, curando anche la postfazione critica di LeLeggi del Moto.

Marta Gilmore è regista, drammaturga e attrice, è co-fondatrice della compagnia Isola Teatro, con la quale produce diversi spettacoli. Svolge da molti anni il mestiere di traduttrice. Ha condotto e conduce diversi laboratori di teatro nelle scuole e incontri di formazione aziendale attraverso il teatro d’impresa. Ha collaborato con l’Associazione Asitinas ad un laboratorio di teatro e drammaturgia per donne immigrate e con l’associazione il Grande Cocomero ad un laboratorio di scrittura poetica con gli adolescenti ricoverati presso il reparto di neuropsichiatria infantile.

Info sull’evento

SEZIONi
Conversazioni
Radicali Libere

DATA
31/10/2019 h: 17:30

TEATRO DEL BARACCANO

INFO SUL BIGLIETTO
Ingresso gratuito

Barna 90210

di nita

Siamo cresciutx col mito di Beverly Hills, del biondo, bello, sano e snello. Siamo statx allevatx nella menzogna di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Eppure, abbiamo miracolosamente scelto la via della diserzione, dell’eccedenza e della perversione. Che gli Spiriti Demoniaci continuino ad ispirare i nostri passi incerti nell’imprevedibile cammino attraverso le darkroom della vita!

Joy era arrivato a Barcellona da una settimana, aveva una rete di conoscenze nuove da esplorare, il sole in faccia e il cuore ricolmo di speranze. Si avviava a passi svelti ad una festa in un appartamento del quartiere Raval, a cui era stato invitato grazie all’intercessione di amicx, di amicx, di amicx. Era proprio agio nell’identità che si era confezionato per l’occasione. Aveva deposto tute, jeans e felpe unisex, che gli consentivano di non sentirsi soffocare in vesti disforiche, e mantenere al contempo una “decenza di genere” professionale, ovvero uno stile neutro ma dignitoso difficilmente contestabile dalle autorità del sistema scolastico, in cui era imprigionato per dieci mesi l’anno. In una sola settimana di libertà aveva fatto follie: capelli fuxia, un tatuaggio raffigurante l’uroboro/unicorno, smalto solo sugli indici e sul secondo dito di entrambi i piedi, pochissime docce, e uno stile d’abbigliamento che oscillava tra uno steampunk un po’ rozzo e un sadomaso un po’ arrangiato. Aveva donato ad un passante la costosa boccetta di “Armani Code”, profumo con cui marcava il territorio da 7 anni, dopo che al suo arrivo a Barcellona, ciò era stato definito “muy italiano”, seppur con apprezzamenti entusiastici, seguiti da intrigantissimi annusamenti, dagli amici riuniti ad accoglierlo. Era pronto ad aprirsi al nuovo. Grazie a una dose elargita da un amico catalano in transizione, aveva potuto finalmente coronare il suo grande sogno: provare almeno una volta il brivido del testosterone vero. Quello maschile, e non quei bruscolini di testosterone femminile che tentava di produrre in palestra a colpi di military press, squot e addominali. “Minore in quantità, ma più reattivo!”, ripeteva per incoraggiarlo il benevolo e paziente istruttore, durante estenuanti sessioni di body building finalizzate a produrre l’ambito ormone. Si era “pinciato” come dicevano lì, ovvero si era iniettato la sostanza. Non era eroina, era T. Sapeva che una piccola quantità in un’unica somministrazione non avrebbe probabilmente avuto alcun effetto fisiologico, ma avvertiva dentro di sé tutta la potenza simbolica e politica di quel gesto. Mentre correva leggiadro su per le scale dell’antico palazzo, per raggiungere la festa, Joy si sentiva sospinto da una schiera di angeli che avevano i volti di Paul B. Preciado, Mario Mileli, Sylvia Rivera, Frank-N-Furter e tantx altrx che prima di lui avevano sofferto, rischiato e lottato e avevano spianato la strada affinchè lui oggi potesse essere una frocia libera e correre spensierato incontro a una notte di godimento e perversione. Suonò il campanello ansimando, spaventato e felice. Gli aprirono. Lo salutarono con un bacio improvviso e sconosciuto sulla bocca: lungo, dolce e pieno d’amore. Si accorse nei primi minuti di non conoscere nessuna delle persone presenti al party.

Una fatina con bacchetta e collare da cagnolina si incaricò di introdurlo e condurlo nel giro di ambientazione: ovunque nell’appartamento c’erano persone impegnate in atti sessuali di gruppo. I loro corpi avevano perso genere, identità e confini. Una persona declamava poesie passando per i locali della festa. In un angolo, su un tavolino basso, piccolo strisce di una polvere rosa erano disposte con ordine e generosità per chi volesse approfittarne… Qualcunx chiaccherava, qualcunx guardava soltanto, qualcun altrx ballava al ritmo di lisergici beat.

Joy fece in quella festa cose che non avrebbe mai pensato di fare quella sera e forse nel corso della vita. Fu invitato inizialmente a una gang bang di sevizie attuate su una figura magra e snella, che lo informarono essere, l’abitante dell’appartamento in cui si trovavano. La vittima aveva un’erezione notevole e duratura e sembrava godere soprattutto durante la fustigazione dei piedi. Dopo un tempo indefinito di dolce supplizio, semplicemente eiaculò e si addormentò profondamente al centro della stanza dove rimase tutta la notte. Dissoltasi la diabolica comitiva, Joy si trovò invischiato in un trio di baci lunghi e profondi con lingue che si intrecciavano in forme impossibili, con slanci animaleschi. Non vedeva quasi le persone a cui era avvinghiato ma le sentiva bellissime, in un contatto ancestrale tra anime, di cui i corpi erano minuscole e perfette estensioni carnali. Fu una lunga notte… Joy proferì poche parole, ma incrociò molti sguardi. Leccò fiche, toccò peni, baciò pance. E soprattutto si fece penetrare. Si fece penetrare da più persone e in tutti i buchi, da “cazzi cyborg” e “pezzi originali”. Si fece penetrare godendo e gridando. Si fece penetrare come non succedeva spesso, come non succedeva più… Con l’aurora che diventò l’alba, i morsi si trasformarono in carezze, le grida in sospiri, i mucchi selvaggi in tenere connessioni. La luce ricacciò i Demoni metropolitani nei loro covi sotterranei, da cui avrebbero progettato nuove incursioni attraverso possessioni di corpi ribelli.

Sdraiato sul pavimento del mattino ormai silenzioso, Joy si assopiva e poi si risvegliava richiamato alla veglia dalle sinapsi chimiche dei pensieri imbizzarriti, di una notte dal senno imbavagliato. “Non ci si immerge mai due volte nelle stesse acque”, gli aveva detto, un pescatore di telline sulla spiaggia di Sperlonga in un tramonto di inizio estate. Eppure a volte bisogna farsi travolgere da un’onda anomala di libertà per ricordarsi di essere gocce e non sassi. Annoiato dai suoi stessi pensieri e divertito del proprio filosofare strafatto, Joy abbracciò il corpo straniero che lo accarezzava da lunghi attimi e si lasciò sprofondare in un sonno senza sogni.

Settembre…Seduto nel cortile della scuola di periferia romana in cui lavorava, Joy si era perso in un lungomare da fondo bianco e  palme in fila, lontano da Bervely Hills, il sud dell’Europa.

“Cristian!” – “Cristian!”. Joy Mise a fuoco la figura della Maestra che ripeteva gridando, rossa in viso, il nome del bambino, a cui era stato diagnosticato “autismo” e di cui doveva occuparsi, e su cui era stato richiesto in forma scritta che si “vigilasse”. Joy si voltò talmente di scatto da sentire la testa staccarsi dal collo, nella paura che la sua distrazione avesse provocato la tragedia, rientrando improvvisamente nell’altra parte di sé, il ruolo: l’Educatrice… In effetti, il disastro si era consumato e sembrava  irreparabile:  Cristian si era tolto le scarpe! L’Educatrice si alzò lentamente, guardò la maestra cercando di non tradire la pena che in quell’istante provava per lei e per tutto il sistema dell’istruzione italiana, e si avvicinò al bambino scalzo. Ripristinata l’operosità del personale sottoposto, la Maestra si calmò e tentò un approccio con chiacchere amichevoli, per verificare se il richiamo all’ordine avesse innescato malumori. “Non sei abbronzata, non sei stata in vacanza?” chiese la Maestra. “No, sono stata a Zagarolo ad assistere dei miei zii anziani e molto malati…” mentì l’Educatrice, con un falso sospiro rassegnato e un sorriso bonario da #Santa-in-vita…”Ah!” Rispose la maestra che poi si allontanò gridando: “Bambiniiiiii! Non toccate la terra che ci sono i vermiiiiiiiii!!!”.

L’Educatrice accovacciata guardò il bambino scalzo negli occhi a lungo, tenendo le sue mani nelle proprie e accarezzandole dolcemente: “non si può stare senza scarpe a scuola, Cristian”. Il bambino non capì, ma capì. Mise un braccio attorno al collo dell’Educatrice, nascose la testa e lo sguardo sulla sua spalla e alzò il piede piccolo per farsi rimettere la scarpa. L’educatrice sentì una freccia di tristezza trafiggerle il cuore. Una minuscola lacrima azzurra le si formò nell’angolino dell’occhio destro, ma l’Educatrice la ricacciò indietro, perché quella lacrima era di Joy.

Bambini: non toccate la terra, che ci sono i vermi.

Il racconto è contenuto nella raccolta “Altri Immaginari ” una collezione aperta e apribile non di farfalle ma di esperienze, desideri, perversioni, emozioni, giochi
dove protagonista è il corpo che desidera, racconta e si racconta
in tutte le sfaccettature del margine e del confine
(vecchix, grassx, stoprpix, razializzatx, asessuali, lesbicx, frocix, queer, nobinary, transfemministi, xxxxxxxxxxx, noir, no border…) . Edizioni Golena

https://www.facebook.com/altri.immaginari/

Altri.Immaginari

Golena edizioni

pubblicazione dicembre 2018

Altri Immaginari è una collezione aperta e apribile non di farfalle ma di esperienze, desideri, perversioni, emozioni, giochi dove protagonista è il corpo che desidera, racconta e si racconta in tutte le sfaccettature del margine e del confine (vecchix, grassx, stoprpix, razializzatx, asessuali, lesbicx, frocix, queer, nobinary, transfemministi, xxxxxxxxxxx, noir, no border…)

Racconto : Barna 90210

Peep Punk Show (Installazione)

Un’installazione erotica di Claudia Borgia, Annalisa Macagnino, Gilvia Rollo, Nadyne e nita.

Please, take a seat!

Peep Punk Show è una creazione collettiva. Per realizzarla ci siamo ispiratx alla nota e surrealista tecnica del “Cadavere Squisito”.

Gilvia Rollo ha avuto l’idea: riciclare vecchi monitor per creare un dispositivo misterioso (uscito poi dalle sue magiche mani).

Nadyne e nita hanno offerto un’improvvisazione erotica all’occhio cyborg di Claudia Borgia.

Annalisa Macagnino ha remixato le immagini in un tenero montaggio punk.

Tuttx insieme abbiamo allestito questo angolo in cui proponiamo una visione.

Non abbiamo concordato i passaggi, né gli stili né immaginato insieme il risultato finale. Non ci sono state condivisione, né tantomeno sintesi. Solo fiducia, giocosità, eccitazione e voglia di realizzare qualcosa di imprevedibile.

Indossiamo gli occhiali?

Presentata a:

2018 Hacker Porn Film Festival @Trentaformiche – Roma

2018 La Torre Storta a queer Festival – Pisa

Sadonaso

di e con Ambrita Sunshine e nita

More info soon

Foto Daniele Cama

Presentato a:

2015 Genderotica Festival @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma

2015 Nostri i Corpi Nostre le Città @Spin Time Lab – Roma